Il suspend non va, parola di Linus Torvalds
Il papà di Linux boccia l'attuale implementazione del suspend su Linux, via www.ossblog.it.
Mi piace l'idea alla base di Linux, ma sono anche molto frustrato dal linuxiano medio che spesso non è una persona che promuove la diffusione di un sistema operativo ma un idealista in guerra che pensa Linux sia la migliore cosa che può capitare ad un PC. Credo che questo atteggiamento sia pericoloso: per migliorare dobbiamo riconoscere i nostri punti deboli. Lo scopo del blog è di esporre i problemi di Linux, nella speranza che la comunità ascolti...
Il papà di Linux boccia l'attuale implementazione del suspend su Linux, via www.ossblog.it.
Pubblicato da linuxsuxx alle 18:24 0 commenti
Etichette: suspend
...questo articolo di pollycoke ha scatenato un agghiacciante elenco di resoconti sui problemi di Ubuntu...ma siamo proprio sicuri che è più stabile di Windows?
Di mio posso solo dire che aggiornando il laptop dalla 6 alla 7, il wireless non funziona più (e già per farlo funzionare con la 6 è stata una bella fatica).
Pubblicato da linuxsuxx alle 18:16 0 commenti
Pubblico un sunto di un interessante report che racconta le esperienze di un utonto alle prime armi con Linux (Topologilinux), trovo interessanti i punti evidenziati:
1) Un sistema per le masse dovrebbe funzionare senza bisogno da parte dell'utente di lanciare la shell e questo include la risoluzione dei problemi più comuni.
2) Per essere semplice l'installazione deve secondo me ubbidire a due semplici principi:
3) Le "applicazioni": Questi componenti di uso immediato, e solo questi, dovrebbero essere installati automaticamente, senza nemmeno chiedere. Una copia: non mi servono tre browser solo perché sono disponibili, me ne basta uno, caso mai lo cambio io dopo. Se qualcuno ha bisogno di altre cose è probabilmente abbastanza esperto da usare un tool per scaricare ed installare un package.
4) Il "software di sistema": intendo qui tutte le componenti necessarie al funzionamento del PC che peró non sono direttamente visibili all'utente (es. il kernel, le librerie di sistema, etc.). Queste componenti vanno installate in modo trasparente senza chiedere informazioni all'utente che, ripeto, non ha la minima idea di cosa gli si sta chiedendo.
5) Tutto il software installato dovrebbe essere disponibile a portata di click sul desktop sotto Avvio>Programmi o qualcosa del genere.
6) DHCP, Samba e LISa dovrebbero essere automaticamente attivi se ho dichiarato che il mio PC e' in LAN. Dovrebbero funzionare in modo trasparente senza domandarmi la password per accedere alle risorse condivise ad ogni click.
7) Se IO installo Linux e creo un utente per ME, quell'utente deve essere in grado di usare il sistema senza conoscere la password di root e senza bisogno di diventare root.
Pubblicato da linuxsuxx alle 08:34 0 commenti
Etichette: installazione, Topologilinux
Pollycoke ci informa che James Rayner, uno dei maintainers del kernel di Arch Linux ha buttato la spugna. A parte il fatto che James ha altre cose da fare nella vita, una delle motivazioni addotte per abbandonare è:
I'm sick of the kernel. It's crap. Every release breaks something new,and every release is as poorly tested as the last ... The stable tree, isn't stable. I want something that works and won't break.
(ossia, a ogni release del Kernel si rompe qualcosa)
Pollycoke cita anche Eugenia che nel suo blog commenta:
(in pratica si lamenta dal fatto che il kernel e il software open in genere non vengono sviluppati usando test di livello industriale prima del rilascio)
Non posso che essere d'accordo con lei: sono stato direttore dello sviluppo in una ditta di 30 programmatori e so quanto sia importante avere procedure automatizzate e formali di test per il software che viene scritto, questo in aggiunta a ogni beta test con utenti reali. Ma i suoi commenti hanno solo suscitato del facile sarcasmo.
Ora lo stesso Pollycoke ci informa che: Latest xorg-core update broke X, ossia se si fa un'update automatica di Ubuntu ci si trova con uno schermo nero.
A onor del vero, felipe ammette che la critica alla precarietà del kernel non è del tutto infondata.
Pubblicato da linuxsuxx alle 13:17 0 commenti
Etichette: Arch Linux, kernel, Ubuntu, update, X
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