30 maggio 2007

Installazione per utonti

Pubblico un sunto di un interessante report che racconta le esperienze di un utonto alle prime armi con Linux (Topologilinux), trovo interessanti i punti evidenziati:

1) Un sistema per le masse dovrebbe funzionare senza bisogno da parte dell'utente di lanciare la shell e questo include la risoluzione dei problemi più comuni.

2) Per essere semplice l'installazione deve secondo me ubbidire a due semplici principi:

  • Deve chiedere all'utente solo quello che è strettamente necessario, ossia quello che il programma non può scoprire da sé o dare per scontato ... inutile chiedermi se voglio supporto ef3ext, NTFS, FAT etc., tanto non ho la più pallida idea di cosa state parlando. Installateli tutti di modo che se ho una partizione FAT posso vederla e se non ce l'ho amen.
  • Se qualcosa deve essere chiesto, lo si faccia almeno con un linguaggio il meno tecnico possibile ... non chiedetemi se voglio installare "Kernel-linux-XYZ123.001b" o "Kernel-linux-ABC345.002b", se un Kernel funziona solo sui desktop ed un altro solo sui portatili chiedetemi "Hai un PC o un portatile?" e comportatevi di conseguenza.

3) Le "applicazioni": Questi componenti di uso immediato, e solo questi, dovrebbero essere installati automaticamente, senza nemmeno chiedere. Una copia: non mi servono tre browser solo perché sono disponibili, me ne basta uno, caso mai lo cambio io dopo. Se qualcuno ha bisogno di altre cose è probabilmente abbastanza esperto da usare un tool per scaricare ed installare un package.

4) Il "software di sistema": intendo qui tutte le componenti necessarie al funzionamento del PC che peró non sono direttamente visibili all'utente (es. il kernel, le librerie di sistema, etc.). Queste componenti vanno installate in modo trasparente senza chiedere informazioni all'utente che, ripeto, non ha la minima idea di cosa gli si sta chiedendo.

5) Tutto il software installato dovrebbe essere disponibile a portata di click sul desktop sotto Avvio>Programmi o qualcosa del genere.

6) DHCP, Samba e LISa dovrebbero essere automaticamente attivi se ho dichiarato che il mio PC e' in LAN. Dovrebbero funzionare in modo trasparente senza domandarmi la password per accedere alle risorse condivise ad ogni click.

7) Se IO installo Linux e creo un utente per ME, quell'utente deve essere in grado di usare il sistema senza conoscere la password di root e senza bisogno di diventare root.

29 maggio 2007

L'update automatica di Ubuntu pianta il PC

Pollycoke ci informa che James Rayner, uno dei maintainers del kernel di Arch Linux ha buttato la spugna. A parte il fatto che James ha altre cose da fare nella vita, una delle motivazioni addotte per abbandonare è:

I'm sick of the kernel. It's crap. Every release breaks something new,and every release is as poorly tested as the last ... The stable tree, isn't stable. I want something that works and won't break.

(ossia, a ogni release del Kernel si rompe qualcosa)

Pollycoke cita anche Eugenia che nel suo blog commenta:

The Linux kernel, and 99% of the open source applications that I have tried, only beta test, they do not do PROPER testing with pro tools and professional testers who are able to write specialized code and scripts to find bugs. Instead, the OSS community only releases versions deemed as “betas”, and then they are relying on average Joe for bug reports. I am sorry, but there is a full stage of testing that is completely skipped by these OSS projects. And that’s pro-testing, in house. And in the case of the kernel, they need at least 50-60 different computer hardware and at least 10 pro testers to test the kernel BEFORE they release an -RC version to the world.

(in pratica si lamenta dal fatto che il kernel e il software open in genere non vengono sviluppati usando test di livello industriale prima del rilascio)

Non posso che essere d'accordo con lei: sono stato direttore dello sviluppo in una ditta di 30 programmatori e so quanto sia importante avere procedure automatizzate e formali di test per il software che viene scritto, questo in aggiunta a ogni beta test con utenti reali. Ma i suoi commenti hanno solo suscitato del facile sarcasmo.

Ora lo stesso Pollycoke ci informa che: Latest xorg-core update broke X, ossia se si fa un'update automatica di Ubuntu ci si trova con uno schermo nero.

A onor del vero, felipe ammette che la critica alla precarietà del kernel non è del tutto infondata.